Quindi, pensando a questo, mi è venuta un'idea per un'innovazione che, al momento, ancora non potrebbe concretizzarsi ma, in un futuro, potrebbe essere una svolta fondamentale per diversi processi. Sto parlando di un dispositivo che, appoggiato alla testa di un eventuale testimone o sospettato, riesca a creare collegamenti sinaptici con il cervello umano, in particolare con la parte dedicata ai ricordi. Una volta creato il collegamento, questo dispositivo, dopo aver convertito gli impulsi elettrici dei neuroni in immagini, trasmetterebbe, su un qualunque schermo in possesso delle autorità, il ricordo preciso di quella determinata situazione che si sta indagando proprio come un breve filmato.
I vantaggi sarebbero molteplici:
- prove concrete che consentirebbero di arrestare e punire i veri colpevoli.
- la certezza che i sospettati o i testimoni non mentano, perchè, accedendo direttamente ai loro ricordi, non è possibile che questi riescano ad alterarli, neanche provandoci. Il cervello infatti registra ciò che una persona vede e vive e questa "registrazione" nessuno ha il potere di cambiarla.
- niente più violenza immotivata su eventuali sospettati, semplicemente per pregiudizi legati al colore della pelle o in generale, a tratti fisici. Ognuno avrebbe lo stesso metro di giudizio: la verità. Ogni presunto sospettato, prima di ogni altra cosa, dovrebbe essere sottoposto a questo nuovo tipo di interrogatorio e, solo dopo aver smentito le accuse con i suoi stessi ricordi, sarebbe libero.
Forse per il momento questa idea è difficile da immaginare nel concreto, ma alla fine, se pensiamo anche solo alle macchine che monitorano le nostre attività cerebrali, non siamo poi così lontani...
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